Il riconoscimento da parte della Camera della cefalea primaria cronica come malattia sociale è un primo grande segnale di attenzione verso i circa sette milioni di italiani che ne soffrono, con una prevalenza netta di donne e nella fascia 20-50 anni. Oggi esce dal cono d’ombra che la rendeva una malattia invisibile agli occhi delle istituzioni e della generalità di quanti non ne sono colpiti per diventare malattia sociale. Ci auguriamo tempi brevi al Senato per il via-libera definitivo: l'Italia sarebbe così il primo paese in Europa ad adottare un provvedimento come questo.