Salve, mi presento: sono Sara Compagni, una ex ballerina professionista che grazie al proprio lavoro ha avuto la possibilità di girare il mondo. Nel pieno della mia carriera, quando il percorso della mia vita appariva già delineato, un brutto infortunio mi ha costretta a ritirarmi per sempre dal palcoscenico e a dover ripartire da zero. Sono fatalista e credo che ogni evento abbia una ragione. In questo caso, infatti, ho potuto scoprire una passione ancor più grande della danza, che sono riuscita a trasformare in un lavoro utile per me e per gli altri.Grazie alla disciplina appresa durante gli anni di danza, mi sono rimboccata le maniche e ho bruciato i tempi della riabilitazione; nel frattempo, mi sono dedicata agli studi alla Facoltà di Scienze Motorie, oltre a frequentare vari corsi federali. Dopo la laurea ho frequentato due master, uno in posturologia clinica e uno in posturometria, oltre a fari corsi accademici di perfezionamento.

Ho aperto un centro a Milano, il Bodycube, dove metto in pratica le mie competenze nel mondo della posturologia, ma vedo che molte persone hanno idee confuse o si rivolgono a personaggi improvvisati che spesso rischiano di far peggiorare lo stato di salute. Sono sensibile all’argomento, essendomi trovata pure io dall’altra parte, prima da giovane ballerina che chiedeva al proprio corpo sempre di più, poi da paziente, letteralmente rimessa in piedi da alcuni bravissimi fisioterapisti, i miei angeli custodi. Così, nel mare magnum dell’informazione e della disinformazione, ho deciso aiutare a fare chiarezza, in modo semplice e comprensibile, non solo attraverso le parole e le spiegazioni, ma anche e soprattutto attraverso l’esempio. Così è nata la pagina Instagram “Postura da paura”, dove da due anni pubblico informazioni ed esercizi, raccolti e suddivisi per argomenti, in modo che chiunque possa trovare uno spunto per iniziare a muoversi in maniera consapevole. Il mondo social è estremamente democratico: ognuno di noi ha la possibilità di parlare a tantissime persone attraverso lo schermo di un cellulare, poi è la serietà a pagare e dare il giusto riconoscimento.

Oggi, ho la fortuna e la responsabilità di incontrare virtualmente circa 100.000 persone, di sensibilizzarle e diffondere una corretta informazione nel mio campo di lavoro, in modo semplice e divertente, ma sempre professionale. Non è affatto facile e prevede molte ore di lavoro extra, ma la soddisfazione di poter aiutare le persone su larga scala e non solo tra le quattro mura del mio studio vale tutta la fatica.

Circa un anno fa, ho incontrato ad una cena il dott. Riccardo Rosa, fondatore della rete di fisioterapisti chiamata “Clinica del mal di testa” (in passato presente su Cefalee Today – n.d.r.). Non avevo mai sentito parlare di lui prima di allora, ma fui molto impressionata dal suo ambito di lavoro. Infatti, erano passati solo pochi mesi da quando mi ero resa conto che, attraverso l’allenamento e l’alimentazione, ero riuscita a scacciare il mio mal di testa post gravidanza, e fu per me davvero sorprendente incontrare qualcuno in grado di spiegarmi perché quel mio percorso così personale era stato tanto efficace.

A partire da quell’incontro, iniziammo a confrontarci sulle nostre idee:

  • lui fisioterapista, molto appassionato e sostenitore dell’allenamento sempre e comunque, ritenendo centrale il ruolo dei muscoli nei meccanismi di cura di certe forme di cefalea;
  • io allenatrice, grande amante della fisioterapia in tutte le sue forme e convinta che l’esercizio fisico è la prima forma di riabilitazione e cura contro i disturbi associati alla sedentarietà e ai vari vizi della vita moderna (stare ore e ore davanti ad uno schermo, le ore nel traffico, l’uso smodato dei telefonini, la frenesia della vita odierna di ogni uomo e soprattutto donna nel molteplice ruolo di lavoratore, magari partner, spesso genitore, nonché figlio ed amico);
  • entrambi interessati alla gestione della cefalea, per quelle che sono le nostre specifiche competenze professionali.

A seguito di quell’incontro iniziò un costante e proficuo scambio professionale e ricordo benissimo quando in una delle nostre telefonate lui mi disse che già da qualche anno aveva preparato un protocollo di allenamento per chi soffre di mal di testa, ma che non gli era mai capitato di confrontarsi con un esperto per verificarne la fattibilità, o magari strutturarne assieme uno ad hoc, nuovo e migliore. Mi si accese la lampadina, io l’avevo già provato su di me e aveva funzionato, certo la mia era una situazione particolare, ma ero quasi sicura che con la sua esperienza saremmo riusciti a creare un protocollo di lavoro adeguato, così, senza pensarci due volte gli dissi: “ok, facciamolo”.

Certo, Riccardo non si aspettava che dopo un paio d’ore mi sarei presentata con un logo e un titolo per il nostro nuovo progetto: HAT, in inglese cappello (a ricordare quel maledetto “amico” non invitato che ricopre il capo a noi cefalalgici), ma anche acronimo di Headache Aerobic Training (Allenamento Aerobico per la Cefalea).

E così, in piena quarantena, grazie al servizio delle tecnologie, iniziavano a prendere forma i primi allenamenti di HAT. Assieme abbiamo messo a punto la prima forma di training a finalità terapeutica creata con sequenze e caratteristiche adeguate per i soggetti che soffrono di cefalea (pensando in particolar modo all’emicrania). Si tratta di una vera e propria terapia attiva, non farmacologica, basata su evidenza scientifica e costruita unendo l’efficacia al divertimento e alla praticità. Tutti gli allenamenti sono stati testati a distanza, in videochiamata, prima di presentarli al grande pubblico sottoforma di diretta Facebook. Personalmente, avevo già provato ad erogare servizi di allenamento tramite video e ne conoscevo la potenza, rimasi comunque titubante fino alla prima lezione: chissà se dall’altra parte dello schermo una persona, alla quale avevano sempre detto che l’allenamento poteva essere un fattore di scatenamento della propria cefalea, si sarebbe fidata di noi?

Invece, sapete cos’è successo? Che si sono fidate di noi circa 2000 persone, ottenendo grandissimi risultati in moltissimi casi, e in sole 12 settimane.

Le videolezioni erogate attraverso una piattaforma dedicata hanno caratteristiche vincenti: sono brevi, intense, si possono svolgere ovunque e con l’utilizzo di pochi e piccoli attrezzi. Abbiamo pensato a tutto, dalla descrizione precisa degli esercizi a degli spazi virtuali in cui confrontarsi con trainer e fisioterapisti, passando per le tabelle per monitorare sforzi e progressi, fino al diario dello sforzo fisico e del mal di testa.

Tutto questo è stato reso possibile dalla collaborazione di tre figure chiave, medico neurologo, fisioterapista e allenatore: grazie alle diverse, ma sinergiche competenze si è potuto creare un programma innovativo, unico e potenzialmente rivoluzionario. HAT è appunto basato (come ricorda il nome) su allenamenti di tipo aerobico, modalità di attività fisica dagli ormai noti benefici che viene infatti utilizzata nella gestione di svariate condizioni di dolore cronico e, in particolare, rivelatasi decisamente efficace nella gestione dei disordini neurologici come il famigerato mal di testa.

È bene sapere che non si tratta di miracoli, ma di precise sequenze e intensità che, se effettuate costantemente nel tempo, hanno la capacità di modulare la risposta del sistema nervoso, innalzando di fatto la soglia di attivazione del mal di testa. Mi spiego meglio: immaginate che il vostro sistema nervoso sia come il letto di un fiume, un fiume che esonda molto spesso e velocemente; ora, ad ogni stress sia fisico che emotivo corrisponde un rischio di esondazione e ogni volta che il fiume esonda esplode il mal di testa. Attraverso l’allenamento, il sistema nervoso riesce a prepararsi in modo da resistere meglio alla gestione dello stress e a non straripare in un mal di testa al primo “acquazzone”.

Parlando fuor di metafora, HAT consente di migliorare la capacità di modulazione dell’eccitabilità delle cellule nervose, ne migliora le capacità metaboliche e la resistenza alla fatica ed è in grado di innescare dei processi di produzione e rilascio da parte dei muscoli di sostanze (citochine) con capacità neuroprotettive, antidolorifiche e anti infiammatorie.

Grazie a questi meccanismi, aumenta la tolleranza, la capacità di adattamento agli eventi quotidiani e la soglia di percezione del dolore. In poche parole, è un allenamento che attraverso il movimento corporeo allena il sistema nervoso, lo rende più forte, resistente e adattabile.

L’allenamento è una forma di cura dai comprovati benefici la cui applicazione però deve essere dosata e modulata soprattutto per ottenere effetti terapeutici. HAT è stato costruito tenendo in considerazione tutti questi aspetti neuro modulatori e centinaia di persone ne hanno confermato l’efficacia.

È necessario un solo requisito per guadagnare benefici duraturi: la costanza nel sottoporsi al training, ma ho una bella notizia per voi: anche quella si può allenare.