Ben ritrovati, amiche e amici, e diamo il benvenuto al ritorno della primavera, sperando davvero che sia di pace e benessere per tutti noi. Come tutte le primavere, il 21 di marzo ci ha portato pure la Giornata Mondiale della Consapevolezza sulla Cefalea a Grappolo (Cluster Headache Awareness Day), per cui un mio affettuoso saluto si rivolge in particolare a coloro che ne sono affetti, perché mai come adesso potrebbero sentirsi soli nella propria malattia, non vedendo all’orizzonte delle novità farmacologiche come quelle che stanno invece cambiando la vita di chi soffre di emicrania. Prepariamoci anche con lo spirito giusto alle prossime feste pasquali (senza eccessi, mi raccomando, sennò la testa si fa sentire!) e facciamo gli auguri ai nostri lettori di fede islamica per il Ramadan che volge al termine e ai quali abbiamo dedicato un pensiero speciale (ma non facciamo spoiler). Insomma, un periodo ricco di spiritualità: prima o poi dovremmo affrontare l’argomento, non tutti lo sanno ma c’è uno stretto legame tra religione e cefalea.
Vediamo un po’ cos’è accaduto nel mondo del mal di testa in questi mesi. Nel numero precedente ci eravamo detti che finalmente era stata approvata la rimborsabilità per l’atogepant, ormai disponibile pressoché in tutta Italia, a scopo preventivo; ebbene, pare che manchi davvero poco per un’analoga autorizzazione anche per l’utilizzo in acuto, stessa cosa pure per il rimegepant. Sono solo retroscena raccolti in ambienti istituzionali, ma pare che stavolta ci siamo. Parrebbe (il condizionale è d’obbligo) che la rimborsabilità come terapia sintomatica sarà possibile per chi abbia pregressi fallimenti con i triptani. Siccome l’ultimo farmaco di questa famiglia fu immesso in commercio più di 20 anni fa, direi che dovrebbero essersi accumulati tanti pazienti negli anni che potrebbero essere oggi elegibili per questa nuova opzione. Ciò ci intriga molto perché questa è davvero una rivoluzione: finora, i farmaci sintomatici ci aiutavano a gestire meglio il dolore, ma esponendo il paziente al rischio della cefalea da “rimbalzo”. Invece, questa nuova famiglia di farmaci pare non faccia nulla del genere, essendo sia una terapia della fase acuta che di profilassi. Insomma, potrebbe davvero accadere che la Cefalea da uso eccessivo di analgesici possa accingersi a diventare un ricordo presente solo sui libri di Storia della Medicina. Staremo a vedere.
Venendo alle dolenti note, ancora oggi non si sa nulla delle norme attuative riguardanti la determinazione di abolire la sospensione mensile dopo 12 mesi di terapia con gli anticorpi. Siccome – per citare un mio vecchio professore – si tollera bene solo il dolore degli altri, devo concludere che chi deve prendere tale decisione non soffra di mal di testa, probabilmente.
Veniamo adesso ai contenuti di questo numero, che speriamo siano di vostro interesse (fateci sapere cosa ne pensate).
Siccome l’8 marzo è anche stata la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, non possiamo che celebrarla a modo nostro, ospitando un articolo della dottoressa Sabina Cevoli dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, autrice di un recente articolo scientifico sulla necessità di migliorare il percorso diagnostico terapeutico delle donne afflitte da emicrania. Dalle sue parole scopriamo che ancora è forte lo stigma nei confronti delle donne che lamentano il mal di testa. Ciò le spinge a nascondere la malattia e a rivolgersi tardi al medico. Pertanto, è fondamentale aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul problema dell’emicrania nella popolazione femminile di tutte le età garantire un’adeguata assistenza medica ed evitare tanta sofferenza inutile.
Veniamo invece alla consueta intervista di apertura del nostro Roberto Nappi con il prof. Guido Mannaioni, farmacologo tossicologo dell’Università degli Studi di Firenze. L’argomento ce lo avete chiesto in molti e non è stato semplice trovare risposta: possiamo sentirci sicuri al volante, con i farmaci che assumiamo per curare il nostro mal di testa? Abbiamo delle limitazioni alla guida o corriamo il rischio di risultare positivi ai test delle forze dell’ordine? Recenti annunci politici e clamore giornalistico hanno spaventato molti tra voi e sono venute fuori vecchie paure unite a qualche leggenda metropolitana. Vediamo allora di cosa si tratta.
Per la rubrica Cefalea in Cucina, la nostra dottoressa Eleonora di Pietro ci parla proprio del Ramadan e di come tale pratica religiosa possa essere gestita al meglio senza eccessivi patemi dalle persone di fede islamica rispettose dei precetti della propria religione.
Infine, per la rubrica Amarcord, ecco un articolo del nostro Roberto Nappi, risalente al lontano 2007 sul tema della cybercondria. L’articolo fu scritto ai tempi della scoperta da parte del grande pubblico del mitico “dottor Google”, che ha fomentato l’ipocondria delle persone come mai prima d’allora. Se ne parlava all’epoca, in piena infodemia, come di un effetto collaterale della rete. Oggi quel testo torna come mai attuale, essendo arrivato nelle case delle persone “dottor Chat GPT”, che ci porta a una cybercondria 2.0 figlia dell’Intelligenza Artificiale.
Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti