Buon anno, amiche e amici, spero le feste siano passate bene e senza troppi mal di testa, sebbene generalmente i giorni a cavallo tra il Natale e l’Epifania siano sempre un momento critico per noi cefalalgici: tra stravolgimento degli orari abituali, pasti abbondanti, eccessi alcolici e di dolci, oltre a stress familiari di vario ordine e grado, è sempre un momento in cui più facilmente il mal di testa viene a farci visita. Almeno il clima ha tenuto, fin ora, ma si preannunciano crolli della colonnina di mercurio nel prossimo trimestre, cosa che spesso si associa a un peggioramento della frequenza e intensità delle crisi di cefalea.
Si è chiuso un anno importante nel mondo delle cefalee, grazie all’autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi farmaci antiemicranici e all’uscita dei tanto attesi decreti attuativi della legge 81/2020 sulla cefalea cronica primaria come malattia sociale, se ne apre uno nuovo altrettanto interessante. Infatti, per ora sono stati solo presentati negli ultimi giorni dell’anno i 2 progetti regionali per la gestione delle cefalee: il Progetto “Innovazione dell’assistenza alla persona affetta da cefalea primaria cronica in Emilia-Romagna (INNOVA-ER-CEF)” e i “Cronic Migraine Care” della Regione Calabria.
Ciò significa che nel 2024 dovranno esser presentati tutti gli altri progetti assistenziali, con possibilità di fare finalmente consulti di controllo on line e avere percorsi dedicati per lo svezzamento dall’uso eccessivo di analgesici e per l’accesso ai farmaci innovativi. Già, i farmaci innovativi: sono l’altro punto di svolta che si dovrebbe segnare quest’anno. Nel numero precedente festeggiavamo la rimborsabilità dell’eptinezumab (l’anticorpo endovena) e auspicavamo di ricevere finalmente a breva pure una notizia analoga per i gepanti (già in commercio, ma non rimborsati dal SSN).
Purtroppo, pure in questo trimestre non è cambiato nulla: le Regioni ancora non hanno fatto i bandi di gara, per cui il nuovo tanto atteso anticorpo non è ancora disponibile a carico del sistema sanitario nella massima parte del Paese, e dall’AIFA non trapelano informazioni su quando si otterrà la rimborsabilità della nuova classe di farmaci. E dire che, facendo un po’ la faccia tosta, abbiamo pure provato a chiedere informazioni all’Agenzia del farmaco; avevamo pure preparato delle domande le cui risposte avremmo voluto pubblicare su questo numero del nostro giornalino, ma nulla …pur avendo atteso e ritardato l’uscita del numero (di cui ci scusiamo), nessuna risposta. Che dire, pazienza, ci siamo abituati, ma un po’ spiace non riuscire a trovare un canale di comunicazione con le Istituzioni. Scusate il pistolotto (pardon, lo sfogo perché parlare di piccole pistole in questo periodo è fuori luogo), ma era dovuto.
Veniamo ora ai contenuti del nostro nuovo numero.
Iniziamo dall’interessante intervista del nostro Roberto Nappi al prof. Francesco Gazzillo del Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute, “Sapienza” Università di Roma. Si tratta di uno specialista del disturbo da stress post traumatico, il cui ruolo centrale nella cronicizzazione e farmacoresistenza della cefalea è ormai noto e ben dettagliato. La scelta di trattare questo argomento è scaturita non solo dallo studio delle pubblicazioni scientifiche sull’argomento, ma pure dalla lettura di diverse testimonianze che alcune di voi lettrici ci avete fatto sui social relativamente a violenze domestiche e traumi psicologici subiti. È stato un periodo emotivamente complesso lo scorso trimestre a causa di numerosi fatti di cronaca aventi come vittime proprio le donne. Da qui sono scaturite molte considerazioni collettive sullo svilimento del ruolo femminile nella nostra società e spero si possa essere alla vigilia di un cambiamento. Quello delle cefalee è un mondo prevalentemente femminile, sia per la prevalenza di questo sesso tra i pazienti, sia perché sempre più donne sono attive nel settore delle cefalee come figure professionali apicali, soprattutto nel nostro Paese. Se da un lato scade il biennio di presidenza della professoressa Tassorelli della IHS, società internazionale delle cefalee, dall’altro la professoressa Marina De Tommaso diventa presidente della SISC, società italiana per lo studio delle cefalee, mentre la professoressa Simona Sacco è diventata direttrice della prestigiosa rivista scientifica Cephalalgia. Insomma, davvero un anno che vede tributare il giusto ruolo alle donne del mondo del mal di testa in Italia. Tanti auguri a Simona e Marina, che spero di poter presto ospitare presto sul nostro giornale.
Cambiando argomento, l’articolo di questo numero è a cura della dottoressa Valeria Gioiosa, una valente collega neurologa però estranea al mondo del mal di testa, o almeno finora, perché grazie a un’opportunità fornita dal provider di contenuti scientifici internazionali Medscape ha avuto modo di fare un’esperienza presso il Centro Cefalee del Mondino di Pavia. L’esperienza le ha aperto la mente e cambiato il punto di vista sulla malattia. Fa riflettere il pezzo perché ci fa capire quanto si ancora lungo il cammino da compiere per le cefalee al fine di farsi riconoscere pari dignità di altre patologie neurologiche, talvolta più di nicchia o meno invalidanti.
Di contro, è davvero meritorio ciò che il Mondino di Pavia fa per disseminare conoscenza e sensibilità nei confronti di questa malattia. È questo che ci si dovrebbe aspettare da un vero Centro per esser definito tale, occuparsi del problema a 360 gradi. Complimenti davvero ai colleghi.
Per la rubrica Amarcord recuperiamo un articolo di esattamente 20 anni fa a firma di Carla Uggetti sull’utilità degli esami neuroradiologici nelle cefalee, un contributo alla campagna contro gli esami inutili. Abbiamo scelto di riproporre questo pezzo perché, dopo la pubblicazione dell’intervista dello scorso numero sulla cefalea nei pronto soccorso e il triste caso di cronica della ragazza morta di meningite, abbiamo ricevuto diverse richieste da parte vostra di chiarimenti in merito. Spero l’articolo vi tranquillizzi e che lo consideriate come un approfondimento e chiusura del tema aperto lo scorso numero.
Infine, per la rubrica “la cefalea in cucina”, nel suo nuovo trafiletto, la dottoressa Eleonora Di Pietro, biologa nutrizionista dell’Associazione Eupraxia, dopo l’interruzione del numero passato per commentare un recente articolo scientifico, riprende con i suoi approfondimenti monografici su spezie e alimenti nel mal di testa. Per restare in tema natalizio, ci parla del cedro, con la cui buccia si producono i canditi che troviamo nei panettoni. Non so se voi li scartiate o no, ma grazie a lei ora so una cosa nuova: questo agrume un po’ dimenticato potrebbe essere d’aiuto contro l’emicrania. Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento.
Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today