Rieccoci, care amiche e cari amici, è tornata l’estate: per molti, momento di maggior leggerezza e vacanza; per altri, di peggiori cefalee a causa del caldo e della maggiore irradiazione solare. Sì, lo so, sembra che a noi cefalalgici non vada mai bene nulla, ma tant’è: abbiamo un cervello delicato e dobbiamo trattarlo con cura. Sembrano frasi fatte, ma ricordatevi di idratarvi molto, usare occhiali da sole di buona qualità (meglio se quelli specifici per emicranici, se ne trovano tanti su internet, ma quasi tutti di provenienza USA), un cappello leggero e a falde larghe (tipo un Panama di paglia) per refrigerare il capo, ed evitare di uscire nelle ore più calde. Ogni estate poi la solita domanda: “Aria condizionata, sì o no?”. Eh, la questione è dibattuta: la Letteratura scientifica dice che qualunque ambiente poco confortevole (eccessivamente caldo o freddo, quindi) può scatenare o aggravare la cefalea, mentre l’aria condizionata si conferma un trigger molto comune. Quindi, usatela con parsimonia, mai esponendovi al flusso d’aria diretto e senza abbassare eccessivamente la temperatura (già 5 gradi in meno rispetto a quella esterna possono esser sufficienti per avere un giusto comfort).

Dopo la necessaria premessa con le istruzioni per l’uso dell’estate, e prima di entrare nel vivo dei contenuti del corrente numero, vorrei prima dirvi che il 15 giugno si è tenuto a Roma il convegno “TERZO SETTORE E UNIVERSITÀ A SUPPORTO DEI PAZIENTI CEFALALGICI: In ricordo del Prof. Franco Lucchese”, per ricordare il nostro amico e collega prematuramente scomparso. È stata l’occasione per fare un po’ il punto della situazione su molte questioni ancora lasciate in sospeso, come nel caso dell’intervento della On. Arianna Lazzarini, dal titolo: “La cefalea cronica come malattia sociale: a che punto è l’iter legislativo”. Insomma, resta alta la guardia su una norma che ci sta molto a cuore, nella speranza che si possa presto festeggiare questi tanto attesi decreti attuativi.

Veniamo ora ai contributi presenti su questo numero.

Iniziamo dall’intervista fatta dal nostro Roberto Nappi al dott. Gabriele Corrao, neurologo, esperto di cefalee e osservatore dei fenomeni social relativi agli aspetti sanitari. Motivo dell’intervista è l’uscita di un recente articolo scientifico che affronta il tema del rapporto tra i social media e il mondo della cefalea. Si tratta di una disanima approfondita, che esplora nel dettaglio questa complessa relazione, in cui ad esempio, si affronta il rischio dell’infodemia, un eccesso d’informazione che paradossalmente svuota di contenuto ciò che si legge perché si fatica a distinguere il contenuto valido da quello scadente e inattendibile. Vi sono pure spunti interessanti per capire come noi operatori sanitari e membri di organizzazioni professionali e di pazienti dovremmo fare per comunicare in maniera valida con l’utenza.

Sempre per rimanere nel tema della tecnologia, l’articolo a cura del dottor Gabriele Sebastianelli affronta il tema dell’anno: l’intelligenza artificiale. Ormai questo strumento prende sempre più piede nella vita di tutti i giorni, anche in campo sanitario. Ogni giorno escono nuovi articoli scientifici che approfondiscono il ruolo e il possibile utilizzo di questo potente mezzo in diversi ambiti della medicina, mentre sempre più utenti acquistano familiarità nell’utilizzo di strumenti gratuiti come ChatGPT che, secondo molti osservatori, soppianterà a breve il famigerato “dr. Google” nella gestione fai da te delle malattie. Dobbiamo averne paura o potrà rivelarsi uno strumento utile per medici e pazienti?

Per la rubrica Amarcord, un pezzo di agosto 2008 a cura della dottoressa Rosita Trotti su Emicrania e Sovrappeso, argomento a me caro, caratterizzato da un mefitico legame ormai noto da anni, ma per il quale si fa sempre molto poco, contro ogni ragionevole buonsenso. Sì, lo so, anche i normopeso e i sottopeso soffrono di emicrania, non vogliamo far passare un messaggio sbagliato “pro anoressia”, ma è altrettanto erroneo sottovalutare le conseguenze dell’obesità o dell’effetto stimolante l’appetito di molti farmaci di profilassi per l’emicrania.

Infine, per la rubrica “la Cefalea in cucina”, nel suo nuovo articolo, la dottoressa Eleonora Di Pietro, biologa nutrizionista dell’Associazione Eupraxia, ci parla di una spezia utilizzata fin dall’età della pietra e coltivata in tutto il mondo: il coriandolo. Ebbene, i suoi effetti protettivi sul mal di testa sono attestati fin dall’antichità, ne parla pure Plinio il Vecchio, sì proprio quello morto durante l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano. Confesso che ignoravo tutti i benefici attribuiti a questa pianta. Davvero una felice scoperta.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti..

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today