Ben ritrovati voi tutti, anche quest’anno volge al termine e arriva il Natale. Momento di bilanci e di buoni propositi, ma guardandoci indietro possiamo davvero dire che questo anno ha trovato il modo di stupirci davvero. Se ci aspettavamo l’attesa coda del COVID, che continua a riempire gli ospedali e mietere vittime, non ci saremmo mai aspettati una guerra nel cuore dell’Europa e la conseguente crisi energetica.

Tutto ciò toglie serenità a molti di noi e anche qualche grado di temperatura dentro casa: insomma, condizioni che possono decisamente far male a chi soffre di cefalea.

Ma il periodo natalizio è pure quello dei bagordi, delle ore piccole a giocare a carte o a fare maratone televisive, dei lunghi spostamenti per andare a trovare i parenti, e, infine, pure del dover sopportare proprio tutti i parenti, almeno a Natale. Insomma, pure questo può farci male e, di solito, i vostri diari un po’ ce lo raccontano quando ci si vede in ambulatorio nei mesi successivi. Quindi, cercate di tenerlo a mente, curate la vostra igiene di vita, del sonno, nonché alimentare ed emotiva, e vedrete che il Natale vi sorriderà.

Avendo accennato al particolare periodo dell’anno e all’importanza dell’igiene di vita, posso agevolmente far scivolare la vostra attenzione all’intervista che il nostro Roberto Nappi ha fatto alla dottoressa Natascia Ghiotto del Mondino di Pavia, affrontando la visione dell’emicrania proprio come disturbo ciclico. Esistono molte ciclicità nell’emicrania, una circadiana (gli orari preferenziali d’insorgenza/peggioramento del mal di testa, ad esempio), una circasettimanale (la famosa cefalea da weekend, ad esempio), una circamensile (basti pensare alle forme correlate alla ciclicità mestrual/ovulatoria) e una circannuale (legata al susseguirsi delle stagioni e agli eventi ad esse correlate, come appunto i periodi di ferie). Proprio tenendo conto della ciclicità emicranica di ciascun paziente, è pure possibile personalizzare il trattamento farmacologico di profilassi e dell’attacco, per un miglior successo terapeutico.

L’altro tema affrontato nell’articolo del nostro rotocalco tratta un tema ancora molto dibattuto, l’osteopatia. Lo facciamo ospitando una scheda di presentazione di questa disciplina e delle possibili applicazioni nel mal di testa redatta da un professionista del settore. Ricordiamo che l’osteopatia in Italia è stata normata solo recentemente, mediante il Decreto del Presidente della Repubblica 131 del 7 luglio 2021.

Per la rubrica Amarcord, recuperiamo un altro vecchio articolo del nostro Roberto Nappi, col quale ricordiamo due personaggi in un colpo solo. La prima è la santa e mistica tedesca Ildegarda di Bingen, le cui visioni sembrerebbero essere dovute non a fenomeni trascendentali, ma ad aure emicraniche, almeno secondo la teoria della seconda persona che andiamo a ricordare, il neurologo e scrittore (nonché emicranico) Oliver Sacks, scomparso nel 2015. Sacks ha insegnato neurologia alla Columbia University e alla New York University, ma è stato soprattutto un prolifico divulgatore di neurologia, ispirando intere generazioni di studenti di medicina a dedicarsi alla nostra disciplina. Ricordo sempre con emozione quando lo conobbi ed ebbi modo di parlare con lui al congresso dell’IHS (la Società Internazionale delle Cefalee) organizzato a Roma dal prof. Nappi nel 2003 col compianto prof. Gallai. Perdonerete il mio Amarcord nell’Amarcord.

Infine, per la rubrica “la Cefalea in cucina”, nel suo nuovo articolo, la dottoressa Eleonora Di Pietro, biologa nutrizionista dell’Associazione Eupraxia, ci parlerà della cannella, spezia dalle innumerevoli proprietà terapeutiche che nel giro di poco tempo è stata prima scagionata dall’accusa di essere un trigger emicranico e poi si è vista addirittura riconoscere un ruolo protettivo proprio su questa forma di cefalea.

Prima di congedarmi da voi, un piccolo annuncio: è arrivato in Italia il primo dei farmaci appartenenti alla famiglia dei gepanti (antagonisti del recettore del CGRP, aventi un effetto sia sintomatico che di profilassi), il rimegepant. Per ora costa più di 33 euro a compressa ed è a carico del paziente, ma per il futuro si spera di potervi dare qualche buona notizia a riguardo.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.