Ben ritrovati, amiche e amici. Questo poteva essere il primo numero post emergenza pandemica, che tanto ha condizionato la nostra vita e la nostra possibilità di curarci; invece, è diventato il primo numero in tempo di guerra. La TV e Internet ci mostrano immagini che fanno male agli occhi ed al cuore, rendendo vicino ciò che è lontano, e così per molti pazienti l’angoscia del momento si trasforma in un gran brutto mal di testa. Vorrei potervi rassicurare e consolare, ma davvero la brutalità di quanto accade in questi giorni rende difficile e vuoto qualsiasi sforzo retorico; pertanto, ci limitiamo ad esprimere solidarietà e vicinanza a quanti stanno soffrendo, direttamente e indirettamente, a causa di questo momento così difficile. Piccola parentesi: usciamo un po’ in ritardo perché speravamo in un contributo da parte dei colleghi neurologi ucraini che, comprensibilmente, non è arrivato. Ci riproveremo a giugno, augurandoci che nel frattempo il conflitto in corso sia concluso.
Il numero attuale del nostro rotocalco è ricco di spunti interessanti, andiamoli a vedere insieme.

Si comincia con l’immancabile intervista del nostro Roberto Nappi. Questa volta l’intervistato è il professor César Fernández-de-Las-Peñas, fisioterapista spagnolo, uno dei massimi esperti mondiali della terapia manuale nelle cefalee. Nell’intervista spiega l’utilità di una tecnica che prende sempre più piede in ambito riabilitativo, ma di cui ancora si parla poco in Italia: il dry needling, cioè l’infissione dell’ago a secco nelle strutture muscolari, per spegnere i trigger point (i punti la cui stimolazione meccanica evoca un processo doloroso analogo a quello tipicamente lamentato dal paziente). Nell’intervista, con molto equilibrio, vengono spiegati gli affetti positivi e negativi, chi trattare e chi no. Decisamente istruttiva!

Segue poi con un articolo scritto dal dottor Chiappedi, che affronta il tema della Didattica a Distanza (DAD) e cefalea, grazie al suo punto di vista privilegiato di neuropsichiatra infantile. Effettivamente, la DAD è stata un po’ la rivoluzione scolastica più importante di questi anni di pandemia, messa su in quattro e quattr’otto per fronteggiare le esigenze formative degli studenti all’indomani del lockdown. Odiata e amata, ha senz’altro consentito di non far perdere anni scolastici ai nostri scolari. Tuttavia, non tutti sono stati in grado di affrontarla con la medesima spigliatezza e vi sono state diverse fragilità non tutelate e specifiche fattispecie non previste dal legislatore, che hanno fatto emergere problemi fino a quel momento inesistenti, pertanto sconosciuti e non facili da affrontare. La scuola non è solo apprendimento, ma anche socializzazione, e il bambino non ha diritto solo all’istruzione, ma anche al gioco, al movimento, all’amicizia. Speriamo di non doverci ritrovare più in un simile contesto. Si avvicina la Pasqua. Lo mangerete l’uovo di cioccolata? Come dite, la cioccolata vi fa male? Mi dispiace davvero. Allora, vi invito a leggere la rubrica “la Cefalea in cucina”. Nel suo nuovo articolo, la dottoressa Eleonora Di Pietro, biologa nutrizionista dell’Associazione Eupraxia, ci parlerà proprio della cioccolata e della relazione esistente tra questo alimento divino (nel testo capirete il perché di questo aggettivo) e l’emicrania. Mi raccomando, se volete provare a trovare la vostra tipologia di cioccolata più tollerata e stabilire la soglia quantitativa, fatelo sempre con moderazione. Lo so, è bello poter dire ai parenti: “non mangio cioccolata per gola, ma per far avanzare la scienza”, ma rischiate di non esser creduti.

Per la rubrica Amarcord torniamo indietro di 18 anni per riesumare un articolo sulla relazione tra cefalea e cambiamenti climatici. Sicuramente è molto attuale: siamo nel periodo dell’anno in cui la pressione atmosferica è più ballerina; inoltre, lo ricordo con molto affetto perché conservo memoria del paziente del prof. Giuseppe Nappi: un ingegnere, che si presentò da noi con le sue tabelle e grafici proprio per spiegarci le sue osservazioni. Infine, c’è la prefazione, curata dalla prof.ssa Cristina Tassorelli, estratta dalla monografia sui 50 anni di ricerca e cura al Centro Cefalee del Mondino di Pavia (ricorderete che nel numero scorso abbiamo pubblicato un estratto dell’intervista al suo fondatore, il prof. Nappi sopra citato). Si tratta di un testo che trasuda storia, speranza e affetto, per un meraviglioso viaggio clinico e scientifico di cui hanno beneficiato tantissimi pazienti cefalalgici.
Prima di salutarvi, voglio farvi gli auguri per la prossima Pasqua e, proprio come per il periodo natalizio, vi invito a fare molta attenzione agli stress e agli eccessi alimentari, che possono concorrere a peggiorare il nostro mal di testa. Quindi, godetevi le festività, ma festeggiate con moderazione.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today