Ben ritrovati, amiche e amici. Eccoci all’ultimo appuntamento dell’anno. Ricordo lo spirito con cui scrissi il primo editoriale del 2020: colmo di speranze per il nuovo anno e il radioso decennio che ci si parava davanti. E chi se lo aspettava un anno così duro e doloroso. Ognuno di noi ha qualcosa e qualcuno da piangere in esito di questo 2020, ma dobbiamo sempre guardare avanti, pensando a ciò che abbiano mantenuto e ciò che abbiamo conquistato, provando con questo a reinventarci il futuro, anche alla luce di ciò che il 2020 ci ha portato via. La nostra Redazione è davvero vicina a ciascuno di voi e, se aveste voglia di raccontarcelo il vostro 2020, saremo felicissimi di condividere con gli altri lettori i vostri racconti.

Come vi dicevo, nei 12 mesi appena passati abbiamo comunque conseguito alcuni traguardi importanti, vorrei ricordarveli. Come non pensare allo storico Riconoscimento della Cefalea Primaria Cronica come Malattia Sociale; per una volta siamo il primo Paese al mondo a fare una cosa del genere. Ciò che oggi potrebbe apparire ai più come uno sterile formalismo sarà presto motivo di profonda revisione del modo di gestire clinicamente coloro che tra di noi stanno peggio. Altro storico traguardo conseguito negli ultimi mesi è la rimborsabilità degli anticorpi monoclonali per la cura dell’emicrania ad alta frequenza e cronica. Se da un lato ci sono molti paletti prescrittivi (che proveremo pian piano a divellere), dall’altro c’è finalmente la possibilità di rendere tali farmaci disponibili a coloro ne abbiano diritto: emicranici con più di 8 giorni al mese di cefalea, non responsiva alle terapie di profilassi e che abbiano provato per almeno 6 mesi almeno 3 tra le cure indicate dal legislatore (betabloccanti, antiepilettici, triciclici e botulino). Insomma, non buttiamo via l’acqua sporca assieme al bambino perché un domani questi traguardi verranno ricordati come grandi conquiste per la nostra comunità.
Ma veniamo ora ai contenuti del nuovo numero del nostro Cefalee Today.

Iniziamo con l’intervista del nostro Roberto Nappi, coadiuvato da Franco Lucchese, alla professoressa Rosanna Cerbo, una vita dedicata alla cura del dolore e dei pazienti con cefalea. Grazie al suo impegno e con il sostegno dell’associazione Karol Wojtyla ha organizzato il Pain Week, avente come obiettivo la promozione della cultura dell’analgesia tra gli studenti di Medicina, mediante la creazione di Attività Didattiche Elettive (ADE) dedicate. In pratica, per la prima volta si cerca di fornire un percorso di formazione organica sul dolore per i medici del futuro, al fine di rispettare appieno il vero senso della legge 38: dare dignità al dolore e vedere la sua assenza come un diritto inalienabile dell’essere umano.

Poi riprendiamo ad affrontare il tema delle terapie non farmacologiche della cefalea, trattando un tema abbastanza controverso e quindi un po’ negletto: quello dell’attività fisica. Grazie all’articolo del neurologo Davide Di Lenola, mio collaboratore presso il Centro Cefalee dell’INI di Grottaferrata, possiamo avere una chiara idea del ruolo dell’attività fisica nel contrastare le patologie neurologiche e psichiatriche e come tale beneficio, contro ogni pregiudizio, possa osservarsi anche nei pazienti con cefalea.

Per completare la trattazione dell’argomento attività fisica, pubblichiamo un articolo anche di Sara Compagni, dottore in Scienze Motorie, che si è resa protagonista durante il lockdown della scorsa primavera di un vero fenomeno mediatico nel settore delle cefalee, dato l’enorme successo che ha avuto con i suoi allenamenti on line rivolti ai pazienti con mal di testa. Insomma, una nuova amica della nostra comunità che ha messo a punto (con il sostegno del fisioterapista Riccardo Rosa, nostra vecchia conoscenza) un percorso di allenamento con esercizi mirati proprio per i pazienti con cefalea.

Infine, vi anticipo che dal prossimo numero potremmo riaprire la nostra rubrica che tanto successo e simpatia ha riscosso in passato “la cefalea in cucina”, con articoli dedicati a singoli alimenti e storie o aneddoti che legano il mondo del mal di testa alla tavola. Che dire: restiamo in contatto!
Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today