Eccoci a presentare il numero di gennaio del nostro rotocalco. Gennaio è sempre un mese un po’ speciale perché è il primo mese dell’anno, ma quest’anno lo è di più perché inizia un nuovo decennio e non sarà un decennio qualsiasi per tutti noi. Siamo prossimi, infatti, ad una serie di rivoluzioni e cambiamenti nel percorso di cura delle cefalee. Inizierei parlando dei farmaci ed alla prossima commercializzazione e rimborsabilità degli anticorpi monoclonali che, assieme ai gepanti e ai ditani (nuove famiglie di farmaci sintomatici), offriranno nuove strategie terapeutiche, sempre più selettive e mirate ai meccanismi fisiopatologici alla base dell’emicrania e della cefalea a grappolo.

Inoltre, questo potrebbe essere finalmente il decennio dell’inserimento della cefalea cronica nei LEA (livelli essenziali di assistenza), con ulteriori benefici per i pazienti. Ma sta cambiando sempre più anche il rapporto tra medici e pazienti, una sfida che ambo le parti devono raccogliere. Deve finire la medicina paternalistica che poneva il medico su di un piedistallo, ma di contro il paziente sarà sempre più responsabile della condivisione delle scelte terapeutiche, assumendosene anche i rischi. Si chiama “patient engagement” ed è l’evoluzione virtuosa di quella distorsione a cui si è assistito negli ultimi anni a causa del “fai-da-te” supportato dal cosiddetto “dr. Google”. I tempi cambiano, cambiano i ruolo e le professioni, è giusto essere al passo con tutto ciò. Il dottor Paolo Bacchi approfondisce il tema nell’intervista con il nostro Roberto Nappi, soffermandosi anche sull’evoluzione della consapevolezza che gli ambienti di lavoro debbano essere luoghi salutari.

Ma c’è un’altra cosa che sta ancora cambiando nel mondo della neurologia: 10 anni fa era fantascienza, oggi è una solida realtà. Si tratta del cosiddetto “asse intestino-cervello”, quello strano e in parte sconosciuto legame che unisce il nostro tratto digerente nella sua interezza con il funzionamento del cervello, fino ad indurre il reciproco sviluppo o peggioramento di alcune patologie. Nell’articolo, a firma di Di Stefano e Pucci, si inizia a parlare di questo argomento, affrontando il legame tra emicrania e stomaco, con dei risultati a dir poco sbalorditivi.

Infine, prosegue la nostra apprezzatissima rubrica, “la Cefalea in cucina”, il cui successo veramente mi riempie di gioia. Oggi abbiamo il contributo di un’altra paziente “speciale”, mammalara, al secolo Lara Merighi, che ha trasformato tutto il suo dolore di cefalalgica cronica farmacoresistente in panettoni artigianali e cappellacci. Ha, insomma, sublimato e transustanziato il dolore in alimento per il corpo e per l’anima, strumento forte di coesione di un nucleo affettivo altrimenti disgregato, perché si sa che se sta male la mamma sta male la famiglia! E mammalara è davvero la mamma di tutti e tutti assieme ci tiene, anche grazie alle sue ricette. Lara, ti vogliamo bene anche noi tutti.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today