Con il mese di novembre, la ripresa dell’anno lavorativo entra nel vivo. Ci siamo lasciati alle spalle il lungo ponte dei morti e acceleriamo per poter rispettare tutte le scadenze di fine anno solare. Quanta di tutta questa frenesia inciderà sul nostro mal di testa? Non è dato saperlo e non si può generalizzare, ma di certo non bisogna mai stressarsi troppo. Già, lo stress, questo importante meccanismo che è alla base dell’evoluzione e del miglioramento soggettivo. Probabilmente, lo stress è foriero di tanti meccanismi positivi di cambiamento e l’esposizione controllata a piccole “aliquote” di esso porta a migliorarci sempre più, creando meccanismi di adattamento positivi ai mutamenti ambientali e di contesto. Eppure, come accade per tutte le ormesi (relazione dose-risposta bifasica a stimoli adattativi), l’eccessiva esposizione agli stress, o la nostra incapacità soggettiva a reagire positivamente ad essi, potrebbe essere alla base di numerosi problemi. Ecco, proprio lo stress è il fil rouge che tiene assieme il corrente numero della nostra rivista.

Con l’intervista alla dottoressa Pazzi, a cura del nostro Roberto Nappi, affrontiamo un tema fondamentale ma molto spesso sottovalutato, se non addirittura schernito, nella gestione del paziente cefalalgico: il supporto psicoterapico. No, i pazienti cefalalgici non sono pazienti psichiatrici, sebbene molti di loro possano anche avere una comorbidità psichiatrica. Si tratta piuttosto di ribaltare il ruolo dello psicoterapeuta e degli strumenti proposti per supportare il paziente cefalalgico in un percorso di miglioramento soggettivo in cui egli impara anche a tenere a bada lo stress, possibile detonatore della crisi di mal di testa o semplice conseguenza della stessa.
Nel suo affascinante articolo, il dott. Jacopo Ceramelli Papiani parla invece dei gruppi di auto aiuto, introducendoci in questo mondo ampiamente utilizzato con beneficio in vari ambiti terapeutici. Tali gruppi si stanno affermando sempre più come strumento di reciproco sostegno per i pazienti cefalalgici. Se la psicoterapia si avvale di un operatore professionale, il gruppo di auto aiuto si basa proprio della legittimazione nata dall’essere tutti dei membri non professionisti, quindi una comunità di persone alla pari che ha il doppio ruolo di sostenere ed esser sostenuti. Condividere gli stress e confrontarli con quelli altrui li rende meno gravosi e fornisce spunti per poterli sfruttare al meglio per il percorso di crescita ed evoluzione soggettiva a cui essi contribuiscono.

Infine, come anticipatovi lo scorso numero, inauguriamo una nuova rubrica, “la cefalea in cucina”, in cui si parlerà sotto diversi punti di vista del rapporto tra il mal di testa e il mondo del cibo, che per noi italiani è una cosa assai speciale. Il rapporto che noi abbiamo con il buongusto alimentare, con i sapori e con il locale domestico dotato di fornelli e forno è unico al mondo.Proveremo a parlarne un po’.
Diamo avvio a questa rubrica con un’amica assai speciale, Michela Battani, paziente emicranica che ha deciso di restituire quanto ha ricevuto, per condividere una speranza, una gioia, una possibilità. Michela è diventata per caso e necessità una food blogger, non per metter insieme le proprie ricette, né per mettersi in mostra, lo ha fatto per aiutare gli altri, cefalalgici e non, che grazie al suo supporto sono riusciti a seguire una dietoterapia altrimenti complessa e monotona. Oggi, con circa 600 ricette pubblicate (ma anche preparate, fotografate, calcolate e mangiate) e più di 1800 visualizzazioni al giorno, è un caso più unico che raro nel panorama italofono, trattandosi di un argomento così di nicchia. E credetemi, nulla riduce lo stress più del cucinare qualcosa a chi si vuol bene o mangiarlo assieme.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today