Dott. Romanenko, in quale città lavora e come l’invasione russa ha cambiato le sue condizioni di lavoro? Sappiamo che in alcune città gli ospedali sono stati bersaglio di attacchi militari, questo ha cambiato l’organizzazione delle varie attività ospedaliere?

Prima dell’inizio della guerra lavoravo a Kyiv (è il modo in cui gli ucraini vogliono sia chiamata la loro capitale in caratteri latini, in quanto la translitterazione in Kiev è russofona, n.d.r.). Con i primi giorni dell’offensiva russa io, come milioni di altri ucraini, mi sono trasferito nelle regioni occidentali dell’Ucraina per essere in un luogo più sicuro. Nei primi mesi dell’invasione russa c’è stato un picco di consultazioni online. Molti medici si sono trasferiti e non hanno prestato i loro servizi nelle sedi abituali.

La guerra ha limitato la possibilità dei suoi pazienti di accedere alle visite per il mal di testa? Pensa che sia possibile che alcuni pazienti non abbiano più accesso alle cure a causa della guerra o che decidano di rinunciare per paura di essere coinvolti in un bombardamento?

Molti pazienti sono fuggiti dalle loro case e non si trovavano più nelle immediate vicinanze geografiche del loro medico e del loro ospedale. Le persone erano molto stressate e questo è stato uno dei fattori che ha portato a un notevole aumento dell’intensità e della frequenza degli attacchi di mal di testa. Per questo motivo, in molti casi le visite a distanza erano l’unica opzione disponibile per fornire aiuto ai pazienti. Io e i miei colleghi siamo stati fortemente coinvolti nelle consultazioni a distanza. Fortunatamente, con i pazienti affetti da cefalea è stato possibile farlo in modo molto efficace in formato online.

Conosce qualche città in cui gli ospedali e gli ambulatori hanno dovuto interrompere completamente le visite ai pazienti? La guerra ha peggiorato le condizioni sanitarie nel suo Paese? Vi sentite in pericolo andando al lavoro?

Il territorio ucraino è ancora minacciato da attacchi missilistici russi. Il 14 luglio 2022 due nostri colleghi neurologi sono morti durante un atto terroristico russo a Vinnytsia. Stavano svolgendo una normale giornata di lavoro in clinica, visitando i pazienti, quando un missile russo ha colpito il loro ospedale. Nelle regioni orientali e meridionali, dove la linea del fronte era vicina, molti ospedali e cliniche sono stati distrutti o occupati. Secondo i dati ufficiali del Ministero della Sanità ucraino, il 6 luglio 2022 erano 817 le istituzioni sanitarie parzialmente danneggiate e 122 quelle completamente distrutte. Il numero di istituzioni sanitarie che attualmente si trovano nel territorio occupato non è stato reso noto, ma si può ipotizzare che sia di centinaia.

I farmaci per il mal di testa sono normalmente disponibili per i pazienti ucraini? Com’è cambiata la disponibilità negli ultimi 6 mesi?

Abbiamo avuto una carenza di farmaci nei primi mesi di guerra. Molti pazienti non hanno potuto accedere alle cure di cui avevano bisogno perché molte farmacie sono state chiuse, più di 500 sono state distrutte, e le catene di approvvigionamento sono state interrotte. Grazie al sostegno dei donatori internazionali, agli aiuti umanitari da loro forniti e al duro lavoro dei volontari, i pazienti hanno potuto ricevere un’assistenza mirata. Questo si riferisce anche ai farmaci più costosi, come la tossina botulinica o gli anticorpi monoclonali. Oggi, quasi tutti i farmaci sono disponibili in farmacia, ma a prezzi più alti, perché la grivna, la moneta nazionale ucraina, è crollata al mercato dei cambi.

Pensa che ci sia qualcosa che noi di altre nazioni possiamo fare per far sentire la nostra solidarietà a tutte le donne e gli uomini ucraini che soffrono di mal di testa?

Molte associazioni mediche professionali internazionali hanno espresso solidarietà e sostegno ai medici ucraini. Questo si è concretizzato nell’offerta di iscrizioni gratuite a diversi congressi e corsi online, in modo che i colleghi ucraini avessero la possibilità di aggiornare le proprie conoscenze sugli argomenti di loro interesse. Molti medici stranieri sono stati invitati a tenere presentazioni speciali per i colleghi ucraini su base volontaria. La formazione online in Ucraina ha raggiunto l’apice negli ultimi mesi e i pazienti ne trarranno sicuramente beneficio.

In conclusione, qual è la situazione ad oggi, in particolare per coloro che non si trovano più in Ucraina?

Il problema più grande resta la guerra in corso. Molti pazienti e medici sono fuggiti in altri Paesi in cerca di sicurezza per sé e per le proprie famiglie. Fortunatamente, grazie al grande sostegno dei Paesi europei, del Regno Unito, degli Stati Uniti, del Canada e di altri Paesi, gli ucraini possono ricevere assistenza medica nei luoghi in cui risiedono attualmente. Molti pazienti sono ancora in teleconsulto con i loro medici ucraini. La cosa più desiderata per noi oggi è il ritorno sotto il controllo ucraino dei nostri territori e la fine della guerra con la nostra vittoria. E ogni ucraino sta facendo tutto il possibile per avvicinare questo giorno.


Slava Ucraina!

Intervista al Dr. Volodymyr Romanenko
a cura di Roberto Nappi