Il mal di testa o cefalea cronica costituisce un gruppo eterogeneo di patologie a carattere doloroso. Tra le cefalee primarie comprendiamo l’emicrania e la cefalea tensiva, patologie estremamente comuni ed invalidanti. Si stima che in Italia siano quasi 8 milioni gli italiani che soffrono di una qualche forma di cefalea cronica.

L’emicrania è, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le forme morbose più invalidanti in assoluto. L’origine delle cefalee è a tutt’oggi misteriosa, anche se sono stati fatti passi avanti nella comprensione dei meccanismi biologici che portano all’instaurarsi dell’episodio doloroso e alla sua cronicizzazione, come anche nello studio dei fattori di rischio e di quelli scatenanti l’attacco acuto. Vi è sempre una maggiore richiesta da parte dei pazienti di terapie non farmacologiche per la cefalea, sia per la paura degli eventi avversi, sia per l’inefficacia che esse hanno su molti pazienti.

Tra le terapie non farmacologiche, una di quelle che maggiormente incontra il favore dei pazienti è l’agopuntura, la più famosa qui in Occidente tra le pratiche della Medicina Tradizionale Cinese (MTC). L’approccio base della MTC è la valutazione del paziente nella sua interezza, tenendo assieme le varie dimensioni, perché esse si influenzano vicendevolmente: il tratto biologico, l’attività psichica, l’ambiente fisico, le relazioni sociali. Il miglioramento del paziente non passa attraverso l’estinzione del sintomo (in questo caso, il dolore), ma attraverso il riequilibrio dell’intero organismo, che non è un mero contenitore di organi agenti l’uno indipendentemente dall’altro, ma piuttosto un network complesso in cui i diversi sistemi dialogano e le molteplici dimensioni si influenzano vicendevolmente. Per quanto questo concetto possa sembrare esotico, non è molto distante dalla visione “unicistica” avuta dalla medicina occidentale di discendenza ippocratica fino allo scorso secolo. Non è neppure differente da ciò che oggi si postula ponendo attenzione all’influenza dell’attività fisica, della psiche o della corretta e sana alimentazione nella patogenesi delle malattie, o nella capacità di riabilitarsi dalle conseguenze di esse, per non parlare della sfida alle insufficienze multiorgano o l’influenza che alcuni organi (basti pensare all’intestino) o il sistema endocrino hanno su patologie croniche apparentemente avulse da essi.La MTC è una tradizione di cura millenaria, avente un ampio bagaglio di evidenze di letteratura scientifica, che nella metà del Novecento è stata sistematizzata dagli apparati istituzionali cinesi in un canone uniformemente accettato e insegnato nelle Accademie e Università di MTC di tutto il mondo. Essa comprende la teoria fisiopatologica, l’esame obiettivo, la caratterizzazione delle sindromi e i principi terapeutici.

Questi ultimi si differenziano in: dietetica, fitoterapia, massaggio (tuina), agopuntura, tecniche mentecorpo (tai qi e qi gong). Diversi centri di medicina integrata sparsi in tutto il mondo (un esempio tra tutti, la Mayo Clinic Integrative Medicine and Health, negli USA) utilizzano la MTC per il trattamento delle cefalee. Oltre alla soddisfazione individuale dei pazienti che ricorrono all’agopuntura, vi sono oramai numerosi dati della letteratura scientifica internazionale che hanno studiato l’efficacia del trattamento nell’attacco acuto di cefalea o nella prevenzione delle ricadute. Ma andiamo a vedere cosa dice la letteratura scientifica sull’uso dell’agopuntura nella gestione del paziente con cefalea. Dalla revisione degli studi più recenti (dal 2015 ad oggi), l’agopuntura risulta essere una terapia efficace e sicura. In una recente revisione sistematica di 28 trial randomizzati controllati pubblicata nel giugno 2020, che ha coinvolto quasi 3000 pazienti affetti da emicrania, il trattamento con agopuntura è risultato superiore rispetto alle terapie farmacologiche standard e al placebo (rappresentato da un’agopuntura non terapeutica, definita sham nella terminologia scientifica internazionale) nella riduzione dell’intensità del dolore e della frequenza degli attacchi. Se comparata con il trattamento farmacologico classico, l’agopuntura, oltre che più efficace, presenta minori effetti collaterali. Una Cochrane review del 2016, analizzando i dati provenienti da 11 RCTs su un totale di 2349 pazienti con cefalea tensiva cronica o episodica, ha inoltre stabilito che l’agopuntura è un trattamento efficace nella prevenzione degli attacchi e sostanzialmente privo di effetti collaterali.

Una critica mossa all’agopuntura nel trattamento del dolore cronico è che sia tutto effetto placebo. Negli ultimi anni, tuttavia, gli studi di intervento si sono fatti sempre più raffinati per qualità metodologica. Ne è emerso che l’agopuntura, al pari di altri trattamenti, ha effetto quando è fatta bene, vale a dire quando la diagnosi della sindrome secondo la MTC è corretta e i punti sono selezionati e manipolati correttamente. In una recente meta-analisi che ha incluso RCTs per un totale di otre 20.000 pazienti, è emerso che l’agopuntura terapeutica, comparata alla sham o al trattamento standard ha un’efficacia maggiore per il controllo del dolore cronico muscolo-scheletrico, nell’osteoartrosi e nella cefalea cronica. Tale effetto permane nel tempo (almeno un anno). Insomma, dati alla mano, si può considerare l’agopuntura (se praticata correttamente e da un clinico ben formato) come una valida opportunità nel complesso trattamento integrato del paziente con cefalea, perché efficace nel breve e nel lungo periodo, oltre che priva di effetti collaterali significativi.

Dott.ssa Anna Giulia Bottaccioli
specialista in medicina interna,
diploma in agopuntura e medicina tradizionale cinese