A 25 anni dalla scomparsa e a 50 dalla storica sentenza n.33 della Corte costituzionale, il C3 International ha ricordato, a Roma, Costantino Mortati, il «giurista dalla parte delle donne». Nato a Corigliano Calabro, Mortatifu un insigne costituzionalista. Il suo nome è legato alla sentenza che segnò una pietra miliare nel processo di emancipazionedella donna in Italia. Nel1958, in pieno boom economico, nonostantela Costituzione ne garantisse latotale parità con gli uomini, le donne nonavevano accesso a molte cariche pubbliche. Rosa Oliva, giovane laureata in Scienze Politiche di Salerno, con l'aiutodel prof. Mortati, portò il caso alla Corte Costituzionale che il 13 maggio 1960 dichiarò illegittimi una legge del 1919 e un regio decreto del 1820.

In 50 anni è aumentato drasticamenteil numero delle donne nella Pubblica Amministrazione, ma poche hanno incarichidi vertice; sono soprattutto nei settori Istruzione e Sanità ma faticanoa diventare primaraio, prefetto, professore ordinario, presidente di Sezione diCorte dei Conti e Consiglio di Stato. Associazionedi Calabresi nel Mondo, il C3 International, presieduto dall'on. Peppino Accroglianò, ha organizzato l'eventonel Teatro dei Dioscuri.

Nato a Corigliano Calabro nel 1891 escomparso a Roma nel 1985, Mortatifu deputato nell'Assemblea costituentedel 1846, ordinario di Diritto costituzionale nella Sapienza di Roma, segretario generale della Corte dei Conti e giudicedella Corte Costituzionale. Relatori Mariella Zezza, assessore alle Politiche socialidella Regione Lazio; Fabio Armeni,vicepresidente della stessa Regione; Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale e Carla Mazzuca, del Comitato per il 50enario.

In platea molti rappresentanti della comunità calabrese. Tra gli altri Annibale Marini e Cesare Ruperto, presidenti emeriti della Corte costituzionale; Oscar Fiumara, avvocato generale dello Stato; Felice Filocamo, difensore civico della Regione Lazio; l'avv. Giuseppe Stipo; l'editore Giuseppe Marra; Giovanni Lo Turco, già presidente della Corte d'Appello; Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le Comunicazioni; Carlo Crea, segretario dell'autorità per l'Energia; Giuseppe Chiaravalloti, vicepresidente dell'Autorità per i dati personali.

Ed ancora: Elio Costa procuratore della Repubblica di Roma; Mario De Rose,revisore della Corte dei Conti; Francesco Mele, direttore Beni e Servizi del Ministero della Giustizia; Vincenzo Mungar, già presidente dell'lnail; Maria Amata Garito, rettore dell'Università Telematica Nettuno; Saverio Damiani, consiglieredi Stato; Adelchi D'Ippolito, vicecapo dell 'Ufficio legislativo del Ministero dell'Economia; Alberto Criscuolo, già direttoregenerale alla presidenza del Consiglio; Antonio Madeo, già presidente del Tribunale di Cosenza; Pietro Migliaccio, medico nutrizionista; Domenico Naccari, delegato del sindaco di Roma ai Rapporti con i calabresi.

Infine: il gen. Walter Cretella, comandante dei Servizi speciali della Guardiadi Finanza; il gen. Gottardo già comandante generale dei Carabinieri; Giuseppe Nappi, ordinario di Neurologia; l'avv. Anna Maria Martucelli; Rita Rufini, capo Segreteria del ministro dell'Economia; Carmelo Iacopino, direttore generale del Consorzio Baraggia Biellese e Vercellese; Franco Romeo ordinario di Cardiologia; Mario Maragò, ordinario di Reumatologia; Franco Procopio, docente universitario, Luigi D'Elia, direttoregenerale dell'Ospedale San Giovanni.