Il tema delle intolleranze alimentari è oggi molto dibattuto per cui sono state proposte numerose indagini per la diagnosi. I test (effettuati sia in vivo che in vitro) che dovrebbero rivelare la presenza di intolleranze alimentari sonoi seguenti:

  • test citotossico su leucociti
  • test di provocazione-neutralizzazione (sottocute o sublinguale)
  • test EAV (elettroagopuntura secondo Voll)
  • hair analysis

Scrivo "dovrebbero" perchè attualmente non esistono ancora studi scientifici controllati che confermino la reale validità di questi test. L'unico esame in grado di confermare o escludere con certezza il rapporto causa-effetto fra assunzione di un determinato alimento e presenza di sintomi specifici (di tipo gastro-intestinale, respiratorio, dermatologico, oppure l'insorgenza di un episodio di cefalea) è rappresentato dal test di provocazione in doppio cieco verso placebo.
Si procede in questo modo: si inizia con la dieta ad eliminazione che consiste nel seguire per 2 settimane uno specifico regime dietetico a base di alimenti ipoallergenizzanti, valutando quindi soggettivamente la scomparsa dei sintomi o quantomeno l'attenuazione di almeno l'80% dei sintomi stessi.
La dieta oligoantigenica è così costituita:

  • fonte di carboidrati: riso o patate
  • fonte di proteine: agnello o pollo
  • frutta: mela o banana
  • condimento: olio extravergine di oliva

Dopo una settimana vengono reintrodotti uno per volta, gradualmente, i cibi sospetti (scatenamento), confermando poi tali sospetti con test di provocazione in doppio cieco con placebo. Naturalmente questa procedura deve essere effettuata sotto stretto controllo dello specialista (allergologo, dietologo).

Forniamo di seguito un elenco di alimenti contenenti Tiramina (agente vasodilatatore) che possono essere causa di cefalea

BEVANDE

  • birra
  • cioccolata calda
  • superalcolici
  • vino

CARNI

  • carne affumicata
  • carne in scatola
  • fegato di pollo
  • pancetta
  • prosciutto
  • salame
  • salsiccia
  • selvaggina

PESCI

  • aringhe in salamoia
  • pesce affumicato
  • pesce salato ed essicato

ORTAGGI

  • cipolle
  • crauti
  • fagioli
  • fave
  • olive
  • patate
  • piselli

FRUTTI

  • avocado
  • banane mature
  • fichi
  • noci
  • susine
  • uva passa

DOLCI

  • cioccolato
  • gelato, torte e paste al cioccolato
  • krapfen
  • dolci al caffè

CEREALI

  • cracker contenenti formaggio
  • pane contenente formaggio
  • pane lievitato caldo

LATTE E DERIVATI DEL LATTE

  • latte fresco e a lunga conservazione
  • panna, burro
  • yogurt
  • formaggio fresco e stagionato
  • prodotti confezionati per l'infanzia:
    biscotti secchi, alcune pastine, omogenizzati, liofilizzati,farinee lattee
  • prodotti di pasticceria (sono concessi esclusivamente: gelatine, marmellate, canditi duri, miele, gelati alla frutta)

E' importante compilare un diario alimentare, cioè annotare tutto quanto viene mangiato nell'arco della giornata (comprese le modalità di preparazione dei cibi e compresi anche i condimenti) in modo tale da valutare se esistono delle reali correlazioni fra l'assunzione di un particolare alimento e lo scatenarsi dell'episodio emicranico. Nel caso si individui con certezza un alimento la cui assunzione ricorre prima dello scatenarsi dell'episodio, quell'alimento deve essere eliminato dall'alimentazione quotidiana. E' importante che l'alimento eliminato dalla dieta sia sostituito da un altro con composizione in macro e micronutrienti simile, in modo tale da evitare eventuali carenze nutrizionali che si potrebbero manifestare nel lungo termine.
Di seguito viene riportato un esempio di diario alimentare nel quale annotare i cibi assunti; è importante porre attenzione anche ai condimenti ed alle spezie utilizzate per la preparazione dell'alimento, oltre che al tipo di cottura messa in atto.