CAFFEINA

Sostanza stimolante che si ritrova, a diverse concentrazione, nel caffè, nel tè e nelle bevande a base di cola. Ha una variabile efficacia anti-emicranica e come tale viene utilizzata come componente aggiuntivo di diversi farmaci anti-emicranici. L'uso eccessivo di caffeina (sotto qualsiasi forma, incluso i farmaci) o la cessazione della sua assunzione può causare cefalea.

CALCIO-ANTAGONISTI (riferito a farmaci)

Classe di farmaci che hanno la proprietà di bloccare il flusso delle correnti di calcio all'interno di diverse cellule dell'organismo (muscolo cardiaco, muscolatura liscia dei vasi, cuore, sistema nervoso centrale etc.), e per tale azione sono utilizzati nel trattamento dell'ipertensione, dei disturbi del ritmo cardiaco, nella cardiopatia ischemica e come terapia anti-vertigine. Flunarizina, cinnarizina e verapamil si sono dimostrati efficaci nella terapia di prevenzione delle cefalee.

CATAMENIALE

Qualsiasi evento/sintomo che si presenta in prossimità della mestruazione e correlato alla ciclicità mestruale.

CEFALEA

Qualsiasi dolore localizzato al di sopra di una linea che unisce le orbite e la radice del naso (linea orbito-meatale).

(n.d.r. la cefalea, così definita, è solo ed esclusivamente un sintomo, un sinonimo di mal di testa che come tale può riconoscere molteplici cause. Il termine cefalea non identifica in nessun caso una diagnosi né un tipo speciale di mal di testa)

CEFALEA A GRAPPOLO

Cefalea primaria (cfr) caratterizzati da attacchi di dolore unilaterale, fortissimo a prevalente localizzazione ad occhio e tempie. Gli attacchi sono di breve durata (15-180 minuti) e si presentano uno o più volte al giorno, soprattutto la notte. Il dolore si accompagna a segni e sintomi di attivazione del sistema nervoso autonomo locale (cfr. cefalee trigemino-autonomiche) ovvero arrossamento oculare, lacrimazione, naso pieno o rinorrea (cfr), gonfiore palpebrale, ptosi (cfr) e riduzione del diametro pupillare (miosi), sudorazione della faccia e della fronte, in varia combinazione e nello stesso lato del dolore, e ad un senso di irrequietezza e/o agitazione

Esitono due varianti cliniche: una forma episodica ed una cronica. La forma episodica (80-90% dei casi) è caratterizzata da periodi di attività (grappolo), durante i quali il paziente presenta a cadenza giornaliera o quasi, attacchi di dolore che spesso si manifestano ad orari precisi (da 1 a 8 volte al giorno ) e periodi di remissione. Nelle forme croniche i periodi di remissione non superano la durata di un mese.

(Ndr. La cefalea a grappolo è una malattia rara che interessa all'incirca 1 persona su 1000. La prevalenza è 3.5 maggiore negli uomini, anche se le donne affette aumentano costantemente. Il termine grappolo si riferisce alla caratteristica presentazione temporale della malattia in cui gli attacchi si concentrano in un determinato periodo, spesso a ricorrenza stagionale. Nonostante sia semplice da diagnosticare, gli errori diagnostici o di gestione clinica sono frequenti al di fuori della specialistica neurologica, perché si tratta di una forma di non frequente riscontro e poco conosciuta).

CEFALEA CRONICA

Cefalea che persiste per un dato periodo di tempo, senza dar luogo a periodi di remissione

(n.d.r Per definizione l'emicrania e la cefalea tensiva sono croniche, quando gli attacchi sono presenti per più di 15 giorni al mese, in un arco temporale superiore a 3 mesi. Si parla di cefalea a grappolo cronica quando nell'arco di un anno non si sono manifestati periodi di remissione superiori ad un mese.)

CEFALEA DA COMPRESSIONE ESTERNA

Cefalea non pulsante, che segue una compressione prolungata sulla fronte o sul cuoio capelluto, come quella generata ad esempio da una fascia attorno alla testa, dagli occhialini di protezione usati dal nuotatore, da un cappello stretto, e si risolve in seguito alla rimozione della compressione. E' considerata secondaria ad un interessamento patologico, transitorio di nervi cutanei extra-cranici.

CEFALEA DI NUOVA INSORGENZA

Un qualsiasi tipo di cefalea che si manifesta, in pazienti che non ne hanno mai sofferto prima

(n.d.r. Il solo criterio della novità della cefalea, soprattutto se associato alla persistenza dei sintomi, merita un'attenzione diagnostica particolare, in quanto può sottintendere la presenza di forme secondarie, suscettibili di un trattamento specifico)

CEFALEA EPISODICA

Cefalea che si manifesta sotto forma di attacchi, di durata costante o variabile, che ricorrono nel tempo, con andamento regolare o irregolare, alternandosi a periodi di remissione dai sintomi.

CEFALEA DA FREDDO

Include due varianti di cefalea che insorgono durante esposizione a freddo; a) la cefalea attribuita ad applicazione di uno stimolo freddo è una cefalea diffusa, non pulsante che si manifesta durante esposizione del capo non coperto ad una bassa temperatura e si risolve dopo rimozione dello stimolo freddo: b) la cefalea attribuita ad ingestione o inalazione di sostanze fredde (in passato, cefalea da gelato) è un dolore acuto, di intensità anche forte, per lo più frontale, che si manifesta dopo contatto di uno stimolo freddo, ingerito o inalato, con il palato o il faringe, e si risolve entro pochi minuti dalla rimozione dello stimolo freddo.

CEFALEA DA GELATO

Vedi Cefalea da freddo.

CEFALEA IPNICA

Cefalea rara, ad esordio nell'età avanzata, che si manifesta esclusivamente nel sonno, causando il risveglio del soggetto, di qualità sorda, frequenza elevata (> 15 attacchi al mese) e, solitamente, breve durata (la maggior parte degli attacchi si risolve in 15-180 minuti, non trattata. I sintomi di accompagnamento sono quasi sempre assenti, l'intensità è lieve/moderata.

(N.d.r. La cefalea ipnica è stata caratterizzata solo di recente e, come tale, è pressoché sconosciuta al di fuori degli ambienti specialistici. Varie segnalazioni suggeriscono l'efficacia della caffeina e del litio. Se avete il dubbio che la vostra cefalea possa essere una forma ipnica, contattate un Centro Specialistico).

CEFALEA PRIMARIA

Cefalea non attribuibile alla presenza di un'altra malattia. In questo caso la malattia consiste nell'essere predisposti a soffrire di cefalea in maniera cronica o episodica. L'emicrania, la cefalea censiva e la cefalea a grappolo sono tutte forme di cefalea primaria

CEFALEA PRIMARIA A "ROMBO DI TUONO"

Cefalea molto intensa, a esordio improvviso che raggiunge il massimo in meno di un minuto, a "pugnalata", simile a quella dovuta alla rottura di un'aneurisma cerebrale (cfr). Può durare da un'ora a 10 giorni.

(N.d.r. Una cefalea a rombo di tuono è frequentemente associata a gravi patologie vascolari intracerebrali, in particolare l'emorragia subaracnoidea. La forma primaria è diagnosticata solo dopo che patologie intracraniche sono state escluse, con urgenza, attraverso esami neuroradiologici mirati)

CEFALEA PRIMARIA ASSOCIATA AD ATTIVITÀ SESSUALE

Cefalea scatenata dall'attività sessuale che si manifesta di solito come un dolore sordo, bilaterale che esordice durante l'attività sessuale e aumenta con l'eccitazione sessuale (variante preorgasmica) o esordisce con l'orgasmo ed in questo caso è di intensità molto elevata, esplosiva ad insorgenza improvvisa (variante orgasmica).

(N.d.r La cefalea associata ad attività sessuale può essere secondaria a patologie intracraniche, che devono essere escluse con adeguati esami neuro-radiologici. La maggior parte dei soggetti affetti da questa forma di cefalea sono anche emicranici)

CEFALEA PRIMARIA DA ATTIVITÀ FISICA

Cefalea di qualità pulsante, della durata variabile da 5 minuti a due giorni, scatenata dallo sforzo fisico, facilitata dal soggiorno ad alte quote o da temperature elevate

(N.d.r. Una cefalea scatenata dalla attività fisica può riconoscere una causa identificabile, quali patologie vascolari intracraniche, che deve essere escluse per diagnosticare la forma primaria)

CEFALEA PRIMARIA DA TOSSE

Cefalea scatenata esclusivamente da colpi di tosse, sforzi fisici o aumentata pressione intratoracica a glottide chiusa (come durante gli starnuti o gli sforzi addominali), di durata breve, compresa tra un secondo e trenta minuti.

(N.d.r. La cefalea da tosse, nel 40% dei casi, si associa a patologie della fossa cranica posteriore, quali la malformazione di Arnold-Chiari tipo I, che devono essere sempre escluse con un'esame TC o RM -cfr-, perché possa essere diagnosticata la forma primaria)

CEFALEA SECONDARIA

Cefalea attribuita alla presenza di una determinata malattia. In questo caso la cefalea è sintomo rivelatore di un'altra malattia

CEFALEA TENSIVA

Cefalea primaria (cfr) caratterizzata dalla presenza di dolore gravativo (il classico "cerchio" o "fascia" alla testa), di intensità lieve-moderata, solitamente bilaterale, non peggiorato dallo sforzo fisico e, tipicamente, non associato a particolari sintomi di accompagnamento. All'esame clinico è possibile obiettivare la presenza di dolore alla pressione effettuata sui muscoli del capo. In base alla frequenza si differenziano 3 forme di cefalea tensiva: infrequente, frequente, cronica. La forma cronica è una cefalea molto disabilitante e spesso resistente alla terapia.

(N.d.r. La cefalea tensiva è il mal di testa semplice, senza sintomi aggiuntivi aggravanti, che quasi tutti hanno provato nella loro vita. Il dolore sembra essere a partenza dai muscoli del capo, ma le cause non sono state ancora completamente chiarite. Nelle forme croniche si ritiene entri in giochi una ridotta funzione dei centri endogeni di controllo del dolore con conseguente abbassamento della soglia di comparsa del dolore e aumento di intensità dello stesso. In passato questa forma è stata descritta con termini quale cefalea da stress, cefalea psicogena etc, che implicavano l'esistenza di una relazione causale tra fattori psichici, meccanici o posturali e la cefalea. La classificazione attuale riconosce con chiarezza la natura primaria di questa forma di mal di testa e non menziona un eventuale relazione causale con problemi psichici e/o di assetto posturale).

CEFALEA TRAFITTIVA PRIMARIA

Dolore al capo che si manifesta come fitta singola, o serie di fitte a frequenza irregolare, localizzato per lo più in regione orbitaria, temporale o parietale, di durata non superiore a pochi secondi.

(N.d.r La cefalea trafittiva si manifesta con elevata frequenza in soggetti affetti da Emicrania -40%- o cefalea a grappolo -30%-, ma può essere l'unica forma di cefalea ad affliggere il paziente)

CEFALEE TRIGEMINO AUTONOMICHE (TCA)

Categoria diagnostica di recente introduzione che raggruppa tutte quelle forme in cui la cefalea, unilaterale è di breve durata, si accompagna a segni importanti e severi di attivazione del sistema nervoso autonomo quali lacrimazione, rossore oculare, naso chiuso, congestione nasale, gonfiore palpebrale, ptosi (cfr), riduzione del diametro pupillare, sudorazione della faccia e/o della fronte.

La presenza di questi segni è secondaria all'attivazione di un riflesso, normale nell'uomo, a finalità protettive. In questa categoria rientrano la cefalea a grappolo (cfr), l'emicrania parossistica (cfr) e la sindrome SUNCT (cfr).

(Ndr. La presenza di segni e sintomi di attivazione del sistema nervoso autonomo craniale è tipica ed è fondamentale per la diagnosi di questo gruppo di cefalee, ma può essere presente, di solito in maniera attenuata, anche in altre forme di cefalea quali l'emicrania e l'emicrania continua).

CEFALEA UNILATERALE

Cefalea che si manifesta sulla sola parte destra o sinistra, senza attraversare la linea mediana. Una cefalea unilaterale non interessa necessariamente tutta la metà della testa ma può limitarsi alla regione frontale, temporale e occipitale.

(n.d.r Il criterio dell'unilateralità è fondamentale per molte forme di cefalea - ad es. cefalea a grappolo, Hemicrania continua, Emicrania cronica parossistica, sindrome SUNCT - ma non è fondamentale per la diagnosi di emicrania in quanto il dolore può essere bilaterale in oltre il 40% dei casi)

CEFALEA VASOMOTORIA

Termine non più in uso che indica le cefalee primitive che coinvolgono il sistema vascolare encefalico (Emicrania e Cefalea a Grappolo (cfr)).

(N.d.r. Le variazioni del calibro dei vasi cranici - vasodilatazione/ vasocostrizione - rappresentano solo uno dei diversi, complessi meccanismi che intervengono nella genesi del mal di testa).

CHIROPRATICA

La chiropratica si basa sull'assunto che molte patologie derivano da uno scorretto allineamento vertebrale che pregiudica un adeguato flusso di energia nervosa dal cervello al resto del corpo. Il trattamento chiropratico si basa su manipolazioni rapide delle vertebre finalizzate a rimuovere la pressione sui nervi e ristabilire un equilibrio salutare.

(N.d.r Le prove di efficacia delle tecniche chiropratiche nel trattamento delle cefalee sono parziali e conflittuali. Questi trattamenti possono essere gravati da serie complicanze quali dissecazione delle arterie cerebrali e ictus, o danni alla colonna cervicale. In virtù del rapporto costi/benefici sfavorevole, riteniamo prudente scoraggiare i pazienti dall'uso di queste metodiche).

COMORBILITA' O COMORBIDITA'

Il termine comorbilità (o comorbidità) si riferisce ad una associazione non casuale, ma non necessariamente causale, tra una determinata malattia e una o più patologie, mentali o fisiche. Un esempio di comorbilità è dato dal frequente riscontro tra gli emicranici di patologie quali depressione, ansia, epilessia e ipertensione arteriosa.