ACUFENE

Sensazioni uditive anormali consistenti in rumori auricolari, ronzii, fischi, sibili etc. Possono manifestarsi, transitoriamente, come sintomo di un'aura basilare (cfr.)

AFASIA

Disturbo della funzione simbolica del linguaggio consistente in una difficoltà che può interessare la comprensione o l'espressione, orale e/o scritta, in varia combinazione. Può manifestarsi, transitoriamente, come sintomo di aura.

AGOPUNTURA

Trattamento di derivazione dalla medicina tradizionale cinese, consistente nell'introduzione di piccoli aghi in particolari punti del corpo o meridiani, che si ritiene essere canali energetici il cui "sblocco" determina la riduzione del dolore e benessere.

(N.d.r Le prove di efficacia dell'agopuntura nelle cefalee sono parziali e conflittuali, mentre gli effetti collaterali sono modesti e infrequenti. La risposta individuale è variabile. Discreta l'attività anti-nausea)

ALLODINIA

Dolore avvertito in risposta ad uno stimolo che normalmente non provoca dolore.

La sensazione di dolore che si prova operando una leggera pressione sulle tempie, o su altre regioni del cranio, durante un attacco emicranico è un classico esempio di allodinia

AMITRIPTILINA

Farmaco antidepressivo di vecchia generazione utilizzato nella profilassi dell'emicrania e della cefalea tensiva. L'efficacia del farmaco nella terapia delle cefalee è indipendente dall'attività antidepressiva e i dosaggi utilizzati sono più bassi e più tollerabili di quelli utilizzati in psichiatria. Sedazione, stitichezza e bocca asciutta sono gli effetti collaterali più frequenti

ANALGESIA

Assenza di dolore in risposta ad uno stimolo che normalmente è doloroso.

ANALGESICO

Qualsiasi farmaco o trattamento utilizzato a scopo antidolorifico. Gli analgesici determinano, con diversi meccanismi, un aumento della soglia individuale di percezione del dolore e una riduzione della intensità della sensazione dolorosa. I farmaci analgesici vanno dall'aspirina agli oppiacei.

ANEURISMA

Dilatazione abnorme del calibro di una arteria (più raramente di una vena), secondaria ad alterazioni congenite o acquisite (infezioni, aterosclerosi, etc) delle componenti strutturali della parete del vaso. L'aneurisma rappresenta un punto di minor resistenza che può andare incontro a rottura. La rottura di un aneurisma di un arteria portante intracranica dà luogo allo spandimento di sangue sotto pressione negli spazi circostanti (emorragia subaracnoidea) che si manifesta con cefalea iperacuta (a "rombo di tuono"), violentissima, a pugnalata, descritta come la peggiore della propria vita, associata a rigidità nucale, alterazioni dello stato di coscienza e altri sintomi. A volte la rottura di aneurisma può essere preceduta da stravasi ematici di minore entità difficili da diagnosticare, in cui la cefalea di accompagnamento è piuttosto aspecifica.

ANGIOGRAFIA

Metodica radiologica che consente la visualizzazione dei vasi cerebrali mediante iniezione di mezzo di contrasto radio-opaco, intra-arterioso o intra-venoso (angiografia digitale). E' una metodica invasiva che risulta utile quando si sospetta una cefalea associata ad aneurismi o malformazioni vascolari.

ANTIDEPRESSIVI (riferito a farmaci)

Classe di farmaci utilizzata prevalentemente nel trattamento della depressione e dei disturbi d'ansia. Alcuni di questi farmaci si sono dimostrati efficaci nella prevenzione di diverse forme di cefalea, indipendentemente dalla attività anti-depressiva e dalla presenza o meno di depressione. L'amitriptilina (cfr.) è il farmaco per cui esistono le evidenze più solide di efficacia.

ANTIEMETICI

Trattamenti efficaci nel ridurre la nausea e il vomito.

ANTIEPILETTICI (riferito a farmaci)

Classe di farmaci utilizzata prevalentemente nel trattamento dell'epilessia. Per la loro azione di stabilizzazione delle membrane delle cellule nervose questi farmaci si sono dimostrati efficaci anche per altre patologie, tra cui la prevenzione di alcune forme di cefalea. Acido Valproico e Topiramato sono i farmaci per cui esistono le evidenze più solide di efficacia nella prevenzione dell'emicrania. I dosaggi utilizzati nella prevenzione delle cefalee sono in media la metà di quelli utilizzati nel trattamento dell'epilessia.

(N.d.r All'atto della prescrizione di un antiepilettico molti pazienti cefalalgici si spaventano o restano perplessi. E' necessario ricordare che questi farmaci sono di norma utilizzati da soggetti, gli epilettici, che sono costretti ad assumerli quotidianamente per molti anni. Il loro profilo di tollerabilità e sicurezza è pertanto elevato)

ANTI-INFIAMMATORI (riferito a farmaci)

Farmaci capaci di inibire il processo di infiammazione. Vengono suddivisi in due grosse categorie. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il cui capostipite è l'aspirina e farmaci antinfiammatori steroidei, ovvero cortisone e derivati.

ARTERITE TEMPORALE

Patologia infiammatoria a carico dell'arteria temporale, tipica degli anziani, che si manifesta con cefalea e/o dolore facciale associati a dolori muscolari diffusi (polimialgia reumatica), disturbi di vista (cecità transitoria), difficoltà nella masticazione e altri sintomi. La VES è aumentata e l'arteria temporale, normalmente palbabile nel suo decorso extracranico, è tipicamente indurita e dolente. Per la diagnosi definitiva è necessario effettuare una biopsia dell'arteria affetta. La somministrazione di cortisone determina un immediato miglioramento del quadro clinico.

(N.d.r. Poiché questa patologia può determinare gravi complicanze, soprattutto cecità, deve essere immediatamente riconosciuta e trattata).

AURA

L'aura emicranica consiste in un complesso di sintomi neurologici focali, transitori che precedono o accompagnano un attacco di emicrania, che viene definito pertanto con aura.

La maggior parte dei sintomi dell'aura si sviluppa gradualmente in 5-25 minuti e persiste per 20-45 minuti e di solito precede la comparsa della cefalea.

L'aura visiva, consistente in sintomi di varia complessità (scotomi, semplici flashes, forme geometriche, etc. fino ai più complessi spettri di fortificazione) è in assoluto la più comune.

L'aura sensitiva è la seconda per frequenza e consiste, per lo più, in parestesie nella regione dell'arto superiore e bucco-linguale. Una vera aura motoria, con paresi degli arti, è estremamente infrequente ed identifica una forma rara di emicrania (emicrania emiplegica famigliare o sporadica). Disturbi del linguaggio si manifestano in corso di aura nel 9-20% dei pazienti.

Altri sintomi (diplopia, vertigini, etc.) sono di raro riscontro.

Nel corso di uno stesso attacco di aura sintomi visivi, sensitivi e disturbi del linguaggio possono combinarsi insieme e succedersi l'uno all'altro secondo una vera e propria "marcia".

AURA TIPICA

Un'Aura (cfr) avente sintomatologia visiva e/o sensoriale e/o del linguaggio, che si sviluppa gradualmente, dura al massimo un ora ed è completamente reversibile; generalmente, al cessare dell'aura fa seguito la cefalea; meno frequentemente la cefalea può essere contemporanea all'aura, o essere completamente assente (in tal caso si parla di Aura tipica senza cefalea -cfr-).

AURA TIPICA CON CEFALEA EMICRANICA

Attacco in cui all'Aura (cfr) fa seguito una cefalea che soddisfi i criteri clinici per la diagnosi di Emicrania (cfr).

AURA TIPICA CON CEFALEA NON EMICRANICA

Attacco in cui all' Aura (cfr) non fa seguito una cefalea che soddisfi i criteri clinici per la diagnosi di Emicrania (cfr).

AURA TIPICA SENZA CEFALEA

Attacco in cui all' Aura (cfr) non fa seguito una cefalea.